Sulla repressione in Francia (Comunicato di Smash Repression)
MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO L’ERGASTOLO E IL 41 BIS
Venerdi 3 e sabato 4 febbraio giornate di mobilitazione nazionale contro il 41bis, l’ergastolo e per liberare Alfredo dalla tortura del regime del 41bis. Le iniziative saranno a carattere territoriale. Qui troverete tutti gli appuntamenti: https://www.osservatoriorepressione.info/event/41bis-no-allergastolo-alfredo-41bis/ . A Pisa l’appuntamento è per sabato 4 febbraio alle 11.00 in piazza Ciro Menotti.
La Piattaforma Morire di Pena ha lanciato un appello da firmare e diffondere: https://abolizioneergastoloe41bis.wordpress.com/griglia-di-articoli-3×2/ .
SMASH REPRESSION – ASSEMBLEA NAZIONALE
11-12 FEBBRAIO 2023
NAPOLI
La fase politica estremamente repressiva di questo governo porta il nostro movimento a ragionare su quanto oggi la necessità sia quella di essere compattə e unitə nel costurire l’alternativa e il dissenso.
Avevamo già anticipato la volontà di costruire un momento nazionale a Napoli per mettere in dialogo il movimento dei rave, colpito direttamente dal decreto, con le lotte già esistenti in questo paese composte da realtà antirepressive, anticapitaliste, antifasciste ed antisessiste per costruire insieme la rete di Smash Repression!
Quanto sta avvenendo e avviene da troppi anni in questo paese ci impone di allargare la nostra lente di analisi per ampliare il terreno della lotta: per quanto ci riguarda il decreto anti-rave è solo la ciliegina sulla torta disgustosa di un sistema che sa solo reprimere. Lə compagnə della Val di Susa che lottano da trent’anni contro il TAV, lə attivistə per il clima per lə qualə vengono richiesti provvedimenti che arrivano direttamente dal codice anti-mafia, denunce e fogli di via ai disoccupati e alle disoccupate che lottano per il lavoro e la dignità altro non sono che la rappresentanzione plastica di una complessiva volontà di fare scomparire – o comunque di ridurre all’irrilevanza e al silenzio – tutto ciò che per questo governo e i suoi accoliti è fastidioso, inopportuno, indecoroso.
Per cui attenziò, attenziò: l’assemblea avrà luogo negli spazi occupati della città e sarà costuita da due giorni, con tavoli di dibattito e momenti plenari per confrontarci e restituire e elaborazioni collettive.
Non mancherà la possibilità di pernottamento e momenti di socialità condivisi.
A breve sarà fatto un evento con il programma con iniziative, orari e luoghi!
Siamo prontissimə ad aspettarvi a Napoli Sabato 11 e Domenica 12 Febbraio!
NON SARÀ LA REPRESSIONE A FERMARCI!
Chi ce tocca s’appiccia!
#chicetoccasappiccia #streetparade2022 #smashrepression #streetparade2022
STREET PARADE ANTIFASCISTA [ALBA]
Esiste un allarme fascista ?
Sia su scala nazionale, sia su scala territoriale pensieri reazionari si concretizzano e trovano campo aperto in modo frequente e progressivo.
1.Il decreto anti rave siglato governo Meloni (ma già in cantiere durante il governo Draghi) è una misura repressiva e criminalizzante nei confronti di dissenso e autogestione. Un attacco in pieno stile fascista verso chi immagina e mette in pratica un modello di vita differente. Inoltre rischia di criminalizzare qualsiasi azione di dissenso e autorganizzazione (come uno sciopero in una fabbrica o un’occupazione scolastica).
2. Un anno fa , il 19 dicembre 2021 , organizzammo un corteo ad Alba. Il motivo? la presenza di organizzazioni d’estrema destra nel centro storico della città (medaglia d’oro alla resistenza partigiana). Convinti del fatto che razzismo, intolleranza e servilismo nei confronti dei padroni non debbano trovare spazio nella società, abbiamo tentato di comprendere quali altre forme di prevaricazione esistono aldilà della propaganda politica.
3. Da quel momento ci siamo concentrati sullo sfruttamento lavorativo, in particolare sulle colture intensive delle viti e delle nocciole che costellano le colline attorno ad Alba, un mondo di subordinazione nei confronti di migranti o di soggettività deboli, una realtà di prevaricazione che non tollera differenze – lontana dallo scambio culturale utile all’integrazione
4. In tutta Italia covi fascisti,da Pavia a Firenze, trovano legittimità da parte delle istituzioni minando la cultura della solidarietà con ottiche razziste e xenofobe.
5. A conferma di ciò a ottobre 2022 a Piobesi d’Alba si è tenuto un concerto con patrocinio del comune di chiaro stampo neofascista.
La notte stessa (dopo un assemblea popolare che ha dato vita all’osservatorio antifascista) una trentina di attivisti e militanti si sono trovati nel piazzale antistante al salone polifunzionale: oltre alla presenza di personaggi sgraditi si è contestato l’atteggiamento permissivo del sindaco e delle autorità annesse.
Per questi motivi,per fronteggiare la situazione di sdoganamento sabato 17 dicembre alle ore 15 indiciamo un corteo con partenza dall’area verde di San Cassiano di Alba .
Ricordiamo che il nostro collettivo affonda le radici nei free party. Siamo orgogliosi di avere assorbito una cultura antirazzista, libera dalle ottiche di profitto e lontana dal divertimento standardizzato capitalista.
SMASH REPRESSION – STREET PARADE [BOLOGNA]
CONCENTRAMENTO ORE 14/VILLA ANGELETTI
Il 17 dicembre ci uniamo alle chiamate di Napoli, Firenze e Torino per contaminare le strade di Bologna a ritmo di BPM martellanti.
Balliamo insieme, insieme lottiamo.
/ / Non si accettano bandiere o simboli di partito
BALLIAMO INSIEME, INSIEME LOTTIAMO – STREET PARADE [TORINO]
fonte: https://gancio.cisti.org/event/balliamo-insieme-insieme-lottiamo-street-parade
Il nuovo decreto del governo prevede per l’organizzazione di un “raduno musicale non autorizzato” un minimo di pena sei volte superiore a quello per un sequestro di persona.
Anche tu pensi che ballare sia uno dei crimini più gravi che si possano commettere?
Secondo te per ritrovarsi insieme bisogna chiedere il permesso alle forze di polizia?
Anche tu hai paura di chi crea situazioni libere dove ci si può autogestire al di fuori delle logiche commerciali?
Vivere la musica in questi spazi è davvero un grave pericolo per l’incolumità pubblica? Tanto da meritare dai 3 ai 6 anni di carcere?
Fin dalla sua prima stesura – e nonostante le limitazioni introdotte successivamente – questo decreto ha incarnato lo scopo evidente di colpire non solo le feste, ma anche i concerti e le iniziative nei centri sociali, negli squat, in uno spazio urbano abbandonato o in un bosco, attaccando tutti gli eventi “musicali o aventi altro scopo di intrattenimento” con la scusa della “sicurezza e dell’igiene”.
Stanno plasmando un mondo in cui la nostra unica speranza è quella di sopravvivere in “sicurezza”… tra una pandemia e una guerra mondiale. Un concetto di sicurezza o di igiene evidentemente strumentale, che si traduce in un mondo in cui scuole pericolanti o farcite di amianto, fabbriche d’armi, allevamenti intensivi e depredazione del pianeta sono considerati “sicuri e igienici”… mentre ballare in una fabbrica, in un bosco, occupare una casa per un concerto o una proiezione, diventano fenomeni punibili come “minacce alla sicurezza”.
Noi vogliamo vivere, non sopravvivere.
Le feste libere sono un rituale atavico di vita, di ribellione, di autogestione e di autoproduzione: ci riappropriamo temporaneamente di luoghi abbandonati o dimenticati per costruire un nostro modo di stare insieme, un mondo diverso, realizzato con i nostri mezzi, le nostre competenze, messe in campo tanto per godere della musica che produciamo quanto per prenderci cura di chi ne abbia bisogno.
Un mondo di complicità senza competizione.
Un mondo in contrasto con l’asfissiante e pervasivo controllo da parte dello Stato.
Un mondo dove al centro non ci sia il profitto, ma le relazioni umane e la socialità che spontaneamente ogni giorno si organizza dal basso nei quartieri, sui posti di lavoro, negli spazi occupati, nelle feste.
Difendiamo insieme le nostre forme di resistenza da un mondo che ci vorrebbe individui silenziosi e omologati.
Crediamo che il nostro corpo ci appartenga in ogni momento e che ogni persona sia libera di inseguire il proprio desiderio e il proprio piacere.
Il decreto anti-rave vuole impedircelo, riportando ogni forma di espressione libera sotto lo sguardo severo e sorvegliante di uno Stato che tutto ascolta e tutto controlla.
Senza più spazi liberi e autogestiti di divertimento, il nostro piacere rischia di venire inscatolato in un centro commerciale.
La posta in gioco è una progressiva erosione della libertà: con un crescente arsenale di norme e leggi si cerca di punire non solo le azioni compiute, ma di cancellare identità e comunità scomode.
Il decreto “anti-rave” si inserisce in un’ondata repressiva molto più estesa tra costante compressione delle libertà e sorveglianza onnipresente.
Un’ondata letale e troppo silenziosa, che uccide soprattutto le persone marginalizzate e rese invisibili nelle carceri o alle frontiere.
Il 17 dicembre scendiamo nelle strade della nostra città con gioia e determinazione, contro l’ennesimo tentativo di criminalizzare il dissenso e soffocare le esperienze non conformi che attraversano la società.
Balliamo insieme, insieme lottiamo.
/ / Non comunicare con i giornalisti
/ / Non parlare con gli sbirri
/ / Non si accettano bandiere o simboli di partito
TORINO – PIAZZA STATUTO – ORE 13
pre-concentramenti ore 11.30: Palazzo Nuovo – Radio Blackout